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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, III, 10
 
originale
 
[10] Accedit eodem testis locuples Posidonius, qui etiam scribit in quadam epistola, P. Rutilium Rufum dicere solere, qui Panaetium audierat, ut nemo pictor esset inventus, qui in Coa Venere eam partem, quam Apelles inchoatam reliquisset, absolveret (oris enim pulchritudo reliqui corporis imitandi spem auferebat), sic ea, quae Panaetius praetermisisset [et non perfecisset] propter eorum, quae perfecisset, praestantiam neminem persecutum.
 
traduzione
 
10. Infatti a chiunque abbia svolto due parti su tre della materia che ha cos? suddiviso, necessariamente resta la terza parte; inoltre alla fine del terzo libro egli promette di svolgere in seguito questa parte. A ci? s'aggiunge come inoppugnabile testimone Posidonio, il quale scrive anche in una lettera che Publio Rutilio Rufo, che era stato discepolo di Panezio, soleva dire che, come non si era trovato alcun pittore capace di completare quella parte nella Venere di Coo che Apelle aveva lasciato incompiuta (infatti la bellezza del viso toglieva la speranza di imitarla nel resto del corpo), cos? quelle parti che Panezio aveva trascurato [e non aveva compiuto] nessuno le aveva completate a causa dell'eccellenza di quelle che aveva portato a termine.
 

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